Il testo è stato definito al tavolo di confronto attivato al dipartimento delle Finanze del Mef, al quale oltre all’Anci-Ifel hanno partecipato diverse amministrazioni e soggetti interessati: ministero dell’Interno, Agid, agenzia delle Entrate, agenzia delle Entrate-Riscossione, Anacap.
La proposta di riforma dell’associazione prevede la canalizzazione di tutti i versamenti effettuati dai contribuenti (sia spontanei sia da accertamento e riscossione coattiva) sul conto corrente di tesoreria, sui conti correnti postali, a mezzo F24 o attraverso gli strumenti di pagamento elettronici resi disponibili dagli enti impositori.
Prevista comunque una deroga, da stabilire con norma regolamentare dell’ente, per la riscossione in contanti dei diritti sulle pubbliche affissioni, della Tosap mercatale e per le somme di modesta entità.
Un rilevante effetto compensativo potrebbe essere perseguito anche attraverso la riapertura del riaccertamento straordinario dei residui, esigenza comunque già avvertita da molti enti locali a quattro anni dall’entrata in vigore della riforma contabile e a maggior ragione necessaria a seguito delle previsioni contenute nel decreto in commento.
Quale principale misura di razionalizzazione dei prelievi locali, l’ANCI propone di riunire IMU e Tasi in un unico prelievo, abolendo la Tasi e superando così un sistema dei tributi locali inutilmente articolato in una molteplicità di aliquote sulle medesime basi imponibili, in un quadro di maggiore semplificazione per i contribuenti e per gli uffici comunali, nonché di equivalenza dei gettiti standard, coerenti con quelli già registrati in regime IMU-TASI.
Infine, in materia di TARI si chiede di:
In allegato il testo completo del documento di proposte dell’ANCI.
Fonte: Legautonomie